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CONSIDERAZIONE
Su gli scritti inediti di Raimondo Montecuccoli
I. Sin qui il manoscritto ci giovò a rivendicare il testo de’ precedenti tre libri, deturpati da’ tipografi del secolo scorso, e a riempiere le lacune della volgata e delle versioni. Maggiore utilità ci reca per le tavole inedite sul Sistema dell’arte bellica, epitome delle materie degli Aforismi, e scritte quasi disegno all’architettura di maggior opera[1]. E poichè il Montecuccoli ebbe per esser celebrità di maestro di guerra prima d’avere riportate insigni vittorie, parve a noi di non lasciare sepolto l’originale d’un trattato italiano tradotto da più di cent’anni in più lingue[2]. E se alcune cose contiene fuor d’uso, e dell’altre s’é già discorso negli Aforismi, utilissimo non per tanto riescirà il modo dell’autore a chi volesse presentare l’arte bellica de’ tempi nostri in tavole succinte e metodiche. Così del lavoro di Bacone di Verulamio su la catena delle scienze si valsero Diderot e d’Alembert nel proemio all’ Enciclopedia
II. Fu bensì per noi malagevole studio a compilare l’edizione, sì perchè del ms. nostro, benchè corretto, si sono perduti più fogli, sì perchè nel metodo de’ calcoli e nella disposizione delle tavole il codice discorda dalle versioni stampate, e le versioni discordano fra di loro. Per le lacune, la fortuna ci aiutò mirabilmente; dacchè un ms. dell’opuscolo, copiato come pare nel secolo XVII, s’è scoperto di fresco fra carte antiche nel Luogo Pio istituito dall’eredità de’ principi. Trivulzi in Milano [3]; pieno pur di lacune: ma l’uno supplisce a’ difetti dell’altro, onde pare che non derivino dal medesimo fonte[4]. E che siesi da noi conseguita la integrità del testo, farà fede la versione latina fatta in Vienna su l’autografo serbato nella biblioteca cesarea [5]. Ma quanto a’ calcoli, le versioni e i codici ci furono anzi d’inciampo: l’imperizia degli amanuensi trasse nelle stampe moltissimi abbagli, emendati da noi senza timore d’esser tacciati d’arbitrio, perchè le ragioni delle correzioni stanno nell’armonia perpetua de’ numeri. Le formole de’ calcoli a’ dì dell’autore differivano dalle odierne; ma ci parve di rispettarle, quantunque più spedite a noi per la stampa, e più chiare sarebbero riescite a’ lettori se si fossero rimodernate: bensì vi abbiamo provveduto con alcune postille. Del resto gli algoritmi in queste tavole non trascendono il calcolo decimale, premesso onde maneggiare le formole pratiche di geometria e trigonometria: sono quindi elementari e senza dimostrazione; vedesi che l’autore le ridusse a semplici regole per agevolarne più la pratica che le teorie agli ufficiali in campagna. Rispetto alla disposizione, le tavole nella traduzione latina e nella tedesca stanno scritte in forma sinottica; non così nella spagnuola, che è la più antica, e non ne’ due mss., a’ quali ci è piaciuto di attenerci per non deformare le pagine di rubriche e di spazi.
III. A quest’opuscolo inedito aggiungeremo alcune lettere di Raimondo desunte dagli originali[6]. Era già pubblicato il nostro primo volume quando ci venne fatto di sapere che un uomo letterato possedeva moltissimi documenti delle guerre germaniche nel secolo XVII, e i più intorno alle imprese d’Ernesto e di Raimondo Montecuccoli. Chi li vide, assicura che si può per essi non solo restituire molte epoche trasandate da’ biografi dell’autore, e depurare alcune tradizioni storiche confermate a torto sino a’ dì nostri dalla credulità degli scrittori, ma desumere altresì la storia dell’arte della guerra pel corso di mezzo secolo. E l’arte risorgeva appunto in que’ tempi, e le guerre più illustri furono allora governate da cospicui guerrieri nelle Fiandre e in Germania [7]. Onde, se come speriamo, ci sarà dato di ottenere que’ manoscritti, e se la fortuna o la morte non precideranno i nostri divisamenti, ci studieremo di dar lume alla vita, alle imprese e alle teorie dell’autore, narrando gli Annali dell’arte bellica, vivente Raimondo Montecuccoli.
Note
- ↑ L’autore inviò il suo ms. del Sistema all’imperatore da Hoheneck l’anno 1653, e l’accompagnò d’una lettera che da noi si pubblica tra le inedite del Montecuccoli ( Opere cit.): i tre libri precedenti furono dedicati l’anno 1668, sessantesimo dell’autore, come appare a pagine x e xlix del volume I.
- ↑ Vedi le versioni spagnuola e latina allegate a pag. xi nel nostro proemio, e la tedesca stampata a Lipsia dal Weidmann 1736, fra le opere dell’autore a pag. 293 del volume.
- ↑ Questo codice è in foglio piccolo cartaceo, di carattere corrente ed ha per titolo: Tavole Militari di Raimondo conte di Montecuccoli, signore di Hoheneck e di Handorff, consigliere aulico di guerra e gentiluomo effettivo della camera di sua Maestà Cesarea, colonnello di un reggimento di corazze, e general tenente marescial di campo nelle sue armate l’anno della salute 1645 – (data forse sbagliata) – con le epigrafi: Semen quamvis exiguum in bono solo sparsum facile comprehendit et se explicat; breve item monitum in bona mente . Lips. Politic. — Omnium honestarum rerum semina animi nostri gerunt, quae admonitione excitantur; non aliter quam scintilla flatu levi adiuta ignem suum explicat . Senec., Epist. 94 . — Di questo manoscritto ci fu cortese d’una copia Gian-Giacomo Trivulzio ciamberlano del Re d’Italia, giovine amico alle lettere e alla gloria della nostra patria.
- ↑ Oltre all’epigrafe che è diversa ne’ due manoscritti, questo parere de’ differenti autografi è confermato dal vedere che il principio manca intero al codice Trivulziano, oltre alcune minori lacune; al nostro invece manca tutta la tavola settima e parte dell’ottava per deperimento. Ad ogni modo l’autografo da cui deriva il Trivulziano è anteriore, perchè tanto il nostro ms. quanto la versione latina hanno molti pentimenti ed aggiunte.
- ↑ Systema isthoc, annuente augustissimo Caesare, ex ipso autographo nobis.... ex augustissima bibliotheca commodato, fide optima, latine reddimus . Così il traduttore latino nella edizione viennese da noi allegata a pag. xi, vol. I
- ↑ Il professore Luigi Cagnoli, reggente nel liceo di Reggio, mi offerì spontaneo la sua intercessione presso il signore Girolamo Bolognesi che serba molte lettere autografe del Montecuccoli scritte l’anno 1644 al cavaliere Ottavio Bolognesi, ministro del duca di Modena presso la corte di Vienna. Ed ottenni copia di tutte.
- ↑ Vedi la Considerazione I agli Aforismi, paragrafo V.