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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Canti (Leopardi - Donati).djvu{{padleft:206|3|0]]né d’oro né d’altra materia. Lo stesso dovremo intendere del «color dorato» che diciamo comunemente di certi cavalli, di certi vini, e dell’altre cose che l’hanno; e cosí lo chiamano anche i francesi. Un cotal ponte che il Tasso chiama «dorato», so certamente che fu d’oro per testimonio del medesimo Tasso, che lo fabbricò del proprio. «Ecco un ponte mirabile appariva, Un ricco ponte d’or, che larghe strade Su gli archi stabilissimi gli offriva. Passa il dorato varco; e quel giú cade»[1]. Oltre a questo so che l’«aurata pellis» di Catullo[2] è propriamente il famoso vello d’oro; il quale se fosse stato indorato a bolo, a mordente o come si voglia, o ricamato d’oro, o fatto a uso delle tocche, non si moveva Giasone per andarlo a conquistare, e non era il primo a cacciarsi per forza in casa de’ pesci. E so che gli «aurati vezzi» che portava al collo quel giovanetto indiano descritto da Ovidio[3] per galante e magnifico nell’ornamento della persona, sarebbe stata una miseria che non fossero d’oro solido; che la «pioggia aurata» di Claudiano[4] è pioggia d’oro del finissimo; che l’asta «aeratae cuspidis nelle Metamorfosi d’Ovidio[5] è probabile ch’abbia la punta di rame o di ferro, e in ultimo che gli «aerati nodi»[6], l’«aeratae catenae»[7] e l’«aerata pila»[8] di Properzio sono altresí di ferro o di rame. Posto dunque che sia ben detto «aeratus» invece di «aereus»; «auratus» ed «aurato», «orato» o «dorato» invece d’«aureus» e d’«aureo»; «argentato» o «inargentato» invece d’«argenteo»; non potrá stare che «ferrato» invece di «ferreo» sia detto male. Ed eccoti fra i latini Valerio Flacco nel sesto libro chiama «ferrate» certe immagini di ferro. «Densique levant vexilla Coralli, Barbaricae queis signa rotae ferrataque dorso Forma suum»[9]. Lascio stare che dove nel terzo delle Georgiche[10] si legge «Primaque

  1. Gerusalemme liberata, c. xviii, st. 21.
  2. De nuptiis Pelei et Thetidos, v. 5.
  3. Ovidii, Metamorphoseon, lib. v, v. 52.
  4. De laudibus Stilichonis, lib. iii, v. 226.
  5. Lib. v, v. 9.
  6. Propertii, lib. ii, eleg. 20, v. 9.
  7. V. 11.
  8. Lib. iv, eleg. i, v. 78.
  9. V. 89.
  10. V. 399
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