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[355-359] Cupidigia, egoismo 103

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355.   Nam tua res agitur, paries quum proximus ardet.[1]

(Orazio, Epistolæ, lib. I, epist. 18, v. 84).

Movente potentissimo dell’egoismo è la cupidigia del denaro. O quanti devoti di Mammone spinge a cose turpi o delittuose l’esecrata fame dell’oro, l’auri sacra fames di Virgilio! Per costoro il solo dio è il

356.   Dio dell’or
Del mondo signor.

come dice la canzone di Mefistofele nell’atto II, sc. 2 del melodramma Faust, parole di J. Barbier e M. Carré, musica di Gounod (il libretto originariamente è francese: la traduzione italiana è di Achille de Lauzières).

Già il pensiero del guadagno è per tutti incentivo potentissimo, e

357.   ....L’utile sovente
I più schivi allettando ha persuaso.

come ammonisce la favola Il gatto e il pipistrello di Luigi Fiacchi detto il Clasio; ma per gli adoratori del vitello d’oro non vi ha maggiore stimolo di quello che aguzzava l’intelligenza di Figaro:

358.   All’idea di quel metallo
Portentoso, onnipossente,
Un vulcano la mia mente
Già comincia a diventar.

(Il Barbiere di Siviglia, parole di Cesare Sterbini, musica di Rossini, a. I, sc. 3).

Per costoro l’unica fede è la fede di Gingillino:

359.   Io credo nella Zecca onnipotente
E nel figliuolo suo detto Zecchino.

(Giusti, Gingillino, P. III, st. 32).

  1. 355.   Poiché è cosa che deve interessarti, se brucia la casa vicina.
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