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canto primo. | 15 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fingal poema epico di Ossian.pdf{{padleft:16|3|0]]
Tra’ colli tuoi, dove giammai non giunse
Luce d’asta guerriera: ivi di Cromla
130I cervi insegui, ivi coi dardi arresta
I saltellanti cavrïol del Lena
Ma tu di Semo occhi-ceruleo figlio,
Tu delle pugne correttor, disperdi
La stirpe di Loclin; scagliati in mezzo
135Dell’orgogliose schiere, e latra, e ruggi.
Fa che naviglio del nevoso regno
Più non ardisca galleggiar sull’onde
Oscure d’Inistòr[n 1]. Sorgete o voi
Voi d’Inisfela[n 2], tenebrosi venti,
140Imperversate tempeste, fremete
Turbini e nembi. Ah sì, muoja Calmarre
Fra le tempeste infranto, o dentro a un nembo
Squarciato dall’irate ombre notturne;
Muoja Calmar fra turbini e procelle,
145Se mai grato gli fu suono di caccia,
Quanto di scudo messaggier di guerra.
― Furibondo Calmàr, Conàl riprese11
Posatamente, è a me la fuga ignota;
Misi l’ale al pugnar: bench’anco è bassa
150La fama di Conallo[n 3], in mia presenza
Vinsersi pugne, e s’atterràr gagliardi.
Figlio di Semo, la mia voce ascolta:
Cura ti prenda del regal retaggio
Del giovine Cormàn; ricchezze e doni,
155E la metà della selvosa terra
Offri a Svaràn, finchè da Morven giunga
Il possente Fingallo in tuo soccorso.
Quest’è ’l consiglio mio; che se piuttosto
La pugna eleggi, eccomi pronto; e lancia
160Brandisco e spada; mi vedrai tra mille
Ratto avventarmi, e l’alma mia di gioja
Sfavillerà nei bellicosi orrori.
― Sì, sì, soggiunse Cucullin; m’è grato
Il suon dell’armi, quanto a primavera
165Tuono forier di desïata pioggia.
Su dunque tosto si raccolgan tutte
Le splendide tribù, sicch’io di guerra
- ↑ Innis-tore, propriamente l’Isole delle Balene: ma spesso vengono comprese sotto questo nome tutte l’isole Orcadi. Trad. ingl.
- ↑ Altro nome dell’Irlanda, così chiamata a cagione d’una colonia di Falani colà stabilita. Inis-fail, cioè l’isola dei Fail, o Falani. Trad. ingl.
- ↑ L’eroe parla così per eccesso di modestia, poichè anzi era uso de’ principali campioni di quei tempi e Cucullino, in questo poema, si pregia d’aver appresa da lui l’arte della guerra.