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52 | fingal |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fingal poema epico di Ossian.pdf{{padleft:53|3|0]]
Figlia di Starno al bel Fingàl sen venne
95Con amorosa voce, e coi begli occhi
In lagrime girantisi e tremanti;
E sì parlò: Fingallo, ah non fidarti
Del cor di Starno; egli nel bosco aguati
Pose contro di te, guardati, o caro,
100Dal bosco della morte: ad avvisarti
Spronami amor: tu generoso eroe
Rammenta Aganadeca, e mi difendi
Dallo sdegno del padre. Il giovinetto
L'udì tranquillo, ed avvïossi al bosco
105Spregiatamente: i suoi guerrier possenti
Stavangli a fianco. Di sua man cadèro
I figli della morte, e ai loro gridi
Gormallo rimbombò. Rimpetto all'alta
Reggia di Starno si raccolser tutti
110Gli stanchi cacciatori. Il re si stava
Torbido, in sè romito; avea sul ciglio
Funesta nube, atro vapor negli occhi.
Olà, gridò l'altero, al mio cospetto
Guidisi Aganadeca; ella ne venga
115Al re di Selma, al suo leggiadro sposo2
Già del sangue de' miei tinta è la destra
Del suo diletto[n 1]; inefficaci e vane
Non fur sue voci: del fedel messaggio
È giusto il guiderdon. Venne la bella,
120Sciolta il crin, molle il ciglio: il bianco petto
Le si gonfiava all'aura de' sospiri,
Come spuma del Luba. Il fero padre
L'afferrò, la trafisse. Ella cadéo
Come di neve candidetta falda,
125Che dalle rupi sdrucciolar del Rona
Talor si scorge, quando il bosco tace,
E basso per la valle il suon si sperde.
Giunse Fingàl, vide la bella; il guardo
Vibrò sopra i suoi duci[n 2], e i duci suoi
130L'arme impugnaro: sanguinosa e negra
Pugna mugghiò; Loclin fu spersa o spenta.
Pallida allor nella spalmata nave
La vergine ei racchiuse: in Arven poi
Le alzò la tomba; or freme il mar d'intorno
- ↑ Convien supporre che Starno fosse stato avvertito in qualche modo dell'avviso dato dalla figlia a Fingal.
- ↑ Nell'originale non vi sono che queste parole: adocchiò allora Fingal i valorosi suoi duci. Si sono premesse queste altre, acciò non sembrasse che Fingal fosse già presente a questa tragedia, il che non può supporsi.