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54 | fingal |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fingal poema epico di Ossian.pdf{{padleft:55|3|0]]
180Vapor sospeso: ei l'afferrò pel crine
Rapido, e con l'acciaro il tenebroso
Petto gli ricercò: l'aereo figlio
Fuggì stridendo, e comparîr le stelle.
Tal fu l'ardir de' miei: Calmàr somiglia
185Ai padri suoi: dell'innalzata spada 4
Fugge il periglio: uom c'ha fermezza, ha sorte
Ma voi progenie delle verdi valli,
Dalla del Lena sanguinosa piaggia
Scostatevi, adunate i tristi avanzi
190Dei nostri amici e di Fingallo al brando
Ad unirvi correte. Il suono intesi
Dell'oste di Loclin che a noi s'avanza.
Partite amici, resterà Calmarre,
Calmàr combatterà: bench'io sia solo,
195Tal darò suon, come se mille e mille
Fossermi a tergo. Or tu, figlio di Semo,
Rammentati Calmàr, rammenta il freddo
Corpo giacente. Poi ch'avrà Fingallo 5
Guasto il campo nemico, appo una pietra
200Di memoria[n 1] ripommi onde il mio nome
Passi ai tempi futuri, e si rallegri
La madre di Calmàr curva sul sasso
Della mia fama. — Ah no, figlio di Mata,
Rispose Cucullin, non vo' lasciarti;
205Io sarò teco: ove più grande e certo
Rischio s'affaccia, ivi più 'l cor di gioja
M'esulta e ferve, e mi s'addoppia in petto.
Forte Conallo, e tu Carilo antico,
Voi d'Inisfela i dolorosi figli
210Scorgete altrove; e quando al fin sia giunto
L'aspro conflitto, rintracciate i nostri
Pallidi corpi; in questo angusto passo
Presso di questa pianta ambedue fermi
Staremci ad affrontar l'atro torrente
215Della pugna di mille. O tu, va, corri
Figlio di Fiti, ale di vento impenna.
Vanne a Fingàl, digli ch'Erina è bassa,
Fa' che s'affretti. Oh venga tosto a noi
Qual vivo sole, e le tempeste nostre
220Sgombri coi raggi, e rassereni il colle.
Grigio in Cromla è 'l mattin; sorgono i figli
Dell'oceàno; uscì Calmar fumante
Di bellicoso ardor; ma pallid' era
- ↑ Una pietra in que' rozzi tempi era il solo mezzo di conservar in generale la memoria d'una persona, o d'un avvenimento notabile. Il canto e la tradizione spiegavano particolarmente i nomi e le cose.