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202 Delle Frascherie

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Frascherie.djvu{{padleft:202|3|0]]talenti ingegnosi: e se ’l [1]crasso aere di Boetia fà stolidi: e per non tediarvi con le credute relationi de gli Autori, che importa à noi l’investigare, s’è favoloso ò no [2] che appresso il Fiume Indo siano collocati due Monti, in uno de’ quali, perchè ha costume di rigettar il ferro, è necessario, che ferrati destrieri velocemente trascorrano: e nell’altro, perc’ha natura di trarlo à sè, è forza che immobilmente si frenino. Vergognosa curiosità fù di colui, à cui, cavalcando per questo Monte, fù necessario il correre, per riferir novella così leggiera, ò ’l discendere, per riportar avviso così pedestre.

Qual bene può trarsi mai del Peregrinaggio, se le peregrinate cose insegnarono i lussi a’ mortali?

[3] Prima peregrinos obscena pecunia mores
Inutilis, & turpi fregerunt saecula luxu
Divitia molles

Cantò il Satirico.

Da i Pirenei peregrinò à l’Avaritie Romane l’oro da l’Indie à gl’incentivi delle lussurie, & a’ condimenti delle Gole gl’aromati. I Frigi co’ ricami, gli Attalici con la testura d’oro, i Babilonici con la colorata Sidone con l’ostro, il Perù co’ Rubini il Golfo Persico con le Perle, fomentarono le vanità, e l’alterigie. Fin Palamede


  1. Horat.
  2. Plin.
  3. Iuven.
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