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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1914, XIX.djvu{{padleft:19|3|0]]
L'AUTORE
A CHI LEGGE.[1]
’INNOCENTE divertimento della campagna è divenuto a’ dì nostri una passione, una manìa, un disordine. Virgilio, il Sannazzaro, e tanti altri panegiristi della vita campestre, hanno innamorato gli Uomini dell’amena tranquillità del ritiro; ma l’ambizione ha penetrato nelle foreste: i villeggianti portano seco loro in campagna la pompa ed il tumulto delle Città, ed hanno avvelenato il piacere dei villici e dei pastori, i quali dalla superbia de’ loro padroni apprendono la loro miseria. Quest’argomento è sì fecondo di ridicolo e di stravaganze, che mi ha fornito materia per comporre cinque Commedie, le quali sono fondate tutte sulla verità: eppure non si somigliano. Dopo aver dato al pubblico i Malcontenti e la Villeggiatura, la prima nel Tomo terzo, la seconda nel Tomo quarto del mio Teatro Comico dell’edizion del Pitteri[2]; ho trovato ancora di che soddisfarmi e di che fornire, non so s’io dica il mio capriccio o il mio zelo, contro un simile fanatismo. Ho concepita nel medesimo tempo l’idea di tre Commedie consecutive. La prima intitolata: Le Smanie per la Villeggiatura; la seconda: Le Avventure della Villeggiatura; la terza: Il Ritorno della Villeggiatura. Nella prima si vedono i pazzi preparativi: nella seconda la folle condotta: nella terza le conseguenze dolorose che ne provengono. I Personaggi principali di queste tre rappresentazioni, che sono sempre gli stessi, sono di quell’ordine di persone che ho voluto prendere precisamente di mira; cioè di un rango civile, non nobile e non ricco; poichè i Nobili e ricchi sono autorizzati dal grado e dalla fortuna a fare qualche cosa di più degli altri. L’ambizione de’ piccioli vuol figurare