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annunziata. | DEUTERONOMIO, 32. | Cantico di Mosè. |
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29 Perciocchè io so che, dopo la mia morte, per certo voi vi corromperete, e vi rivolgerete dalla via ch’io v’ho comandata; onde male vi avverrà nel tempo a venire; perciocchè avrete fatto ciò che dispiace al Signore, dispettandolo con l’opera delle vostre mani.
30 Mosè adunque pronunziò da un capo all’altro le parole di questo Cantico, nella presenza di tutta la raunanza di Israele:
Il Cantico di Mosè.
2 La mia dottrina stillerà come pioggia, e il mio ragionamento colerà come rugiada; come pioggia minuta in su l’erbetta, e come pioggia a grosse gocciole in su l’erbe;
3 Perciocchè io celebrerò il Nome del Signore. magnificate l’Iddio nostro.
4 L’opera della Rocca è compiuta; Conciossiachè tutte le sue vie sieno dirittura; Iddio è verità, senza alcuna iniquità; egli è giusto e diritto[1].
5 Esso si è corrotto inverso lui; Il lor vizio non è di figliuoli suoi; Egli è una generazione perversa e storta[2].
6 Popolo stolto, e non savio, è questa la retribuzione che voi fate al Signore? Non è egli tuo padre, che t’ha acquistato? Non è egli quel che ti ha fatto, e ti ha stabilito[3]?
7 Ricordati de’ giorni antichi; Considera gli anni dell’età addietro; domandane tuo padre, ed egli te lo dichiarerà; i tuoi vecchi, ed essi te lo diranno.
8 Quando l’Altissimo spartiva l’eredità alle nazioni, quando egli divideva i figliuoli di Adamo, egli costituì i confini de’ popoli[4], secondo il numero de’ figliuoli d’Israele.
9 Perciocchè la parte del Signore è il suo popolo; Giacobbe è la sorte della sua eredità.
10 Egli lo trovò in una terra di deserto, e in un luogo desolato d’urli di solitudine; egli l’ha menato attorno, egli l’ha ammaestrato, egli l’ha conservato come la pupilla dell’occhio suo.
11 Come l’aquila fa muovere la sua nidata, Si dimena sopra i suoi figli, spande le sue ale, li prende, e li porta sopra le sue penne;
12 Il Signore solo l’ha condotto, e con lui non è stato alcun dio strano.
13 Egli l’ha fatto passare a cavallo sopra gli alti luoghi della terra, onde egli ha14 Il burro delle vacche, e il latte delle pecore, col grasso degli agnelli, e de’ montoni di Basan, e de’ becchi; insieme con la grascia del fior di frumento; e tu hai bevuto il vin puro, il sugo dell’uve.
15 Ma Iesurun si è ingrassato, e ha ricalcitrato; Tu ti sei ingrassato, ingrossato, e coperto di grasso; ed egli ha abbandonato Iddio che l’ha fatto, e ha villaneggiata la Rocca della sua salute[5].
16 Essi l’hanno mosso a gelosia con iddii strani, e l’hanno irritato con abbominazioni.
17 Hanno sacrificato a’ demonii[6], e non a Dio; a dii, i quali essi non aveano conosciuti, dii nuovi, venuti di prossimo, de’ quali i vostri padri non aveano avuta paura.
18 Tu hai dimenticata la Rocca che t’ha generato, e hai posto in obblio Iddio che t’ha formato.
19 E il Signore l’ha veduto, ed è stato sdegnato, per lo dispetto fattogli da’ suoi figliuoli e dalle sue figliuole.
20 E ha detto: Io nasconderò da loro la mia faccia, io vedrò qual sarà il lor fine; conciossiachè sieno una generazione perversissima, figliuoli ne’ quali non v’è alcuna lealtà.
21 Essi m’hanno mosso a gelosia per cose che non sono Dio, e m’hanno provocato a sdegno per le lor vanità; io altresì li muoverò a gelosia per un popolo che non è popolo, e li provocherò a sdegno per una gente stolta[7].
22 Perciocchè un fuoco s’è acceso nella mia ira, ed ha arso fino al luogo più basso sotterra, ed ha consumata la terra e il suo frutto, ed ha divampati i fondamenti delle montagne.
23 Io accumulerò sopra loro mali sopra mali, e impiegherò contro a loro tutte le mie saette.
24 Saranno arsi di fame, e divorati da carboncelli, e da pestilenza amarissima; e io manderò contro a loro i denti delle fiere, insieme col veleno de’ rettili della polvere.
25 La spada dipopolerà di fuori e dentro delle camerette lo spavento; giovani e fanciulle, bambini di poppa e uomini canuti.
26 Io avrei detto: Io li dispergerò per tutti i canti del mondo, e farò venir meno la memoria di loro fra gli uomini;
27 Se non ch’io temeva del dispetto del nemico; che talora i loro avversari non insuperbissero; che talora non dicessero: la nostra mano è stata alta, e il Signore non ha operato tutto questo. {nop}}
- ↑ Apoc. 15. 13.
- ↑ Mat. 17. 17.
- ↑ Is. 44. 2; 63. 26
- ↑ Fat. 17. 26.
- ↑ Os. 13. 6.
- ↑ 1 Cor. 10. 20. Apoc. 9. 20.
- ↑ Rom. 10. 19.
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