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Davide nel campo di Saulle. 1 SAMUELE, 27. Davide al servizio di Achis.

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era fitta in terra presso a lui dal capo; ed Abner e il popolo giacevano d’intorno a lui.

8  Allora Abisai disse a Davide: Oggi ti ha Iddio messo il tuo nemico nelle mani; ora dunque lascia, ti prego, che io lo conficchi in terra con la lancia d’un sol colpo, e non raddoppierò il colpo.

9  Ma Davide disse ad Abisai: Non ammazzarlo; perciocchè, chi sarà innocente, avendo messa la mano addosso all’Unto del Signore?

10  Davide disse ancora: Come il Signore vive, io nol farò; anzi, o il Signore lo percoterà; ovvero, il suo giorno verrà, e morrà; ovvero, scenderà in battaglia, e perirà[1].

11  Tolga il Signore da me che io metta la mano addosso all’Unto del Signore[2]; ma ora prendi, ti prego, questa lancia ch’è presso a lui dal capo, e il vaso dell’acqua, e andiamocene.

12  Davide adunque prese la lancia, e il vaso dell’acqua, che era presso a Saulle dal capo di esso; poi se ne andarono amendue; e niuno il vide, e niuno lo scorse, e niuno si risvegliò; perciocchè tutti dormivano; perchè era loro caduto addosso un profondo sonno mandato dal Signore.

13  E Davide passò all’altro lato, e si fermò in su la sommità del monte da lungi, talchè vi era un grande spazio fra lui e il campo di Saulle.

14  E gridò al popolo e ad Abner, figliuolo di Ner, dicendo: Non rispondi, Abner? E Abner rispose, e disse: Chi sei tu, che gridi al re?

15  E Davide disse ad Abner: Non sei tu un valent’uomo? e chi è pari a te in Israele? perchè dunque non hai tu guardato il re, tuo signore? perciocchè alcuno del popolo è venuto per ammazzare il re, tuo signore.

16  Questo che tu hai fatto non istà bene; come il Signore vive, voi siete degni di morte; conciossiachè voi non abbiate fatta buona guardia al vostro signore, all’Unto del Signore. Vedi pure ora, dove è la lancia del re, e il vaso dell’acqua ch’era presso a lui dal capo?

17  E Saulle riconobbe la voce di Davide, e disse: È questa la tua voce, figliuol mio Davide[3]? E Davide rispose: , o re, mio signore, è la mia voce.

18  Poi disse: Perchè perseguita il mio signore il suo servitore? perciocchè, che ho io fatto? e qual male vi è egli nella mia mano?

19  Ora dunque, ascolti pure il re, mio signore, le parole del suo servitore. Se pure il Signore è quello che t’incita contro a me, siagli la tua offerta accettevole; ma, se sono gli uomini, sieno essi maledetti davanti al Signore; conciossiachè
essi mi abbiano oggi scacciato, acciocchè io non mi tenga congiunto con l’eredità del Signore, dicendo: Va’, servi ad altri dii.

20  Ma ora non caggia il mio sangue in terra senza che il Signore vegga; conciossiachè il re d’Israele sia uscito per cercare una pulce, come se perseguitasse una pernice su per li monti.

21  Allora Saulle disse: Io ho peccato[4]; ritornatene, figliuol mio Davide; perciocchè io non ti farò più male alcuno, poichè l’anima mia ti è oggi stata preziosa; ecco, io ho follemente fatto, ed ho molto gravemente errato.

22  E Davide rispose, e disse: Ecco la lancia del re; passi qua uno de’ fanti, e piglila.

23  E renda il Signore a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua lealtà; conciossiachè il Signore ti avesse oggi messo nelle mie mani, e pure io non ho voluto metter la mano sopra l’Unto del Signore.

24  Or ecco, siccome la vita tua è stata oggi in grande stima appo me, così sarà la vita mia in grande stima appo il Signore, ed egli mi riscoterà d’ogni tribolazione.

25  E Saulle disse a Davide: Benedetto sii tu, figliuol mio Davide: per certo tu verrai a capo de’ fatti tuoi, ed anche vincerai. Poi Davide se ne andò a suo cammino, e Saulle ritornò al suo luogo.

Davide al servizio dei Filistei.

27
  OR Davide disse fra sè stesso: Ecco, un giorno io perirò per le mani di Saulle; non vi è nulla di meglio per me, se non che io scampi affatto nel paese de’ Filistei; talchè Saulle, se pur continua a cercarmi per tutte le contrade d’Israele, perda ogni speranza di me; così scamperò dalla sua mano.

2  Davide adunque si levò, e passò, con seicent’uomini ch’egli avea seco, ad Achis, figliuolo di Maoc, re di Gat.

3  E Davide dimorò con Achis in Gat, insieme con la sua gente, ciascuno con la sua famiglia. Davide vi era con le sue due mogli Ahinoam Izreelita, e Abigail, ch’era stata moglie di Nabal da Carmel.

4  Or egli fu rapportato a Saulle che Davide era fuggito in Gat; laonde egli non continuò più a cercarlo.

5  E Davide disse ad Achis: Deh! se io sono in grazia tua, siami data stanza in una delle città della campagna, acciocchè io vi dimori; e perchè dimorerebbe il tuo servitore teco nella città reale?

6  Ed Achis gli diede in quel dì Siclag; perciò Siclag è restata ai re di Giuda infino a questo giorno.

7  Or lo spazio del tempo che Davide dimorò nelle contrade de’ Filistei, fu un anno e quattro mesi.

  1. 1 Sam. 31. 6. Rom. 12. 19.
  2. 1 Sam. 24. 6. ecc.
  3. 1 Sam. 24. 17, ecc.
  4. 1 Sam. 15. 24

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