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I sogni di Giuseppe. GENESI, 37. Giuseppe venduto.

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sua moglie era Mehetabeel, figliuola di Matred, figliuola di Mezahab.

40  E questi sono i nomi de’ duchi di Esaù, per le lor famiglie, secondo i lor luoghi, nominati de’ loro nomi: il duca Timna, il duca Alva, il duca Ietet;

41  il duca Oholibama, il duca Ela, il duca Pinon;

42  il duca Chenaz, il duca Teman, il duca Mibsar;

43  il duca Magdiel, e il duca Iram. Questi furono i duchi degl’Idumei, spartiti secondo le loro abitazioni, nel paese della lor possessione. Così Esaù fu padre degl’Idumei.

Giuseppe venduto dai fratelli.

37
  OR Giacobbe abitò nel paese dove suo padre era andato peregrinando, nel paese di Canaan[1].

2  E le generazioni di Giacobbe furono quelle. Giuseppe, essendo giovane, d’età di diciassette anni, pasturava le gregge, coi suoi fratelli, co’ figliuoli di Bilha, e coi figliuoli di Zilpa, mogli di suo padre. Ed egli rapportava al padre loro la mala fama che andava attorno di loro.

3  Or Israele amava Giuseppe più che tutti gli altri suoi figliuoli; perciocchè gli era nato nella sua vecchiezza, e gli fece una giubba vergata.

4  E i suoi fratelli, veggendo che il padre loro l’amava più che tutti i suoi fratelli, l’odiavano, e non potevano parlar con lui in pace.

5  E Giuseppe sognò un sogno, ed egli lo raccontò a’ suoi fratelli; ed essi l’odiarono vie maggiormente.

6  Egli adunque disse loro: Deh! udite questo sogno che io ho sognato.

7  Ecco, noi legavamo i covoni in mezzo di un campo; ed ecco, il mio covone si levò su, ed anche si tenne ritto; ed ecco, i vostri covoni furon d’intorno al mio covone, e gli s’inchinarono[2].

8  E i suoi fratelli gli dissero: Regneresti tu pur sopra noi? signoreggeresti tu pur sopra noi? Essi adunque l’odiarono vie maggiormente per i suoi sogni, e per le sue parole.

9  Ed egli sognò ancora un altro sogno, e lo raccontò a’ suoi fratelli, dicendo: Ecco, io ho sognato ancora un sogno: ed ecco, il sole, e la luna, ed undici stelle, mi s’inchinavano.

10  Ed egli lo raccontò a suo padre, e a’ suoi fratelli. E suo padre lo sgridò, e gli disse: Quale è questo sogno che tu hai sognato? avremo noi, io, e tua madre, e i tuoi fratelli, pure a venire ad inchinarci a te a terra?

11  E i suoi fratelli gli portavano invidia[3]; ma suo padre riserbava appo sè queste parole.

12  Or i suoi fratelli andarono a pasturar le gregge del padre loro in Sichem.

13  Ed Israele disse a Giuseppe: I tuoi fratelli non pasturano essi in Sichem? Vieni, ed io ti manderò a loro. Ed egli disse: Eccomi.

14  Ed esso gli disse: Or va’, e vedi se i tuoi fratelli, e le gregge, stanno bene, e rapportamelo. Così lo mandò dalla valle di Hebron; ed egli venne in Sichem.

15  Ed un uomo lo trovò ch’egli andava errando per li campi; e quell’uomo lo domandò, e gli disse: Che cerchi?

16  Ed egli disse: Io cerco i miei fratelli; deh! insegnami dove essi pasturano.

17  E quell’uomo gli disse: Essi son partiti di qui; perciocchè io li udii che dicevano: Andiamocene in Dotain. Giuseppe adunque andò dietro a’ suoi fratelli, e li trovò in Dotain.

18  Ed essi lo videro da lungi; ed avanti che si appressasse a loro, macchinarono contro a lui, per ucciderlo[4].

19  E dissero l’uno all’altro: Ecco cotesto sognatore viene.

20  Ora dunque venite, ed uccidiamolo; e poi gittiamolo in una di queste fosse; e noi diremo che una mala bestia l’ha divorato; e vedremo che diverranno i suoi sogni.

21  Ma Ruben, udendo questo, lo riscosse dalle lor mani, e disse: Non percotiamolo a morte[5].

22  Ruben ancora disse loro: Non ispandete il sangue; gittatelo in quella fossa ch’è nel deserto, ma non gli mettete la mano addosso; per riscuoterlo dalle lor mani e per rimenarlo a suo padre.

23  E, quando Giuseppe fu venuto a’ suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua giubba, di quella giubba vergata ch’egli avea indosso.

24  Poi lo presero, e lo gittarono in quella fossa: or la fossa era vota, e non vi era acqua alcuna dentro.

25  Poi si assettarono per prender cibo, ed alzarono gli occhi, e videro una carovana d’Ismaeliti che veniva di Galaad, i cui cammelli erano carichi di cose preziose, di balsamo e di mirra; ed essi andavano per portar quelle cose in Egitto.

26  E Giuda disse a’ suoi fratelli: Che guadagno faremo, quando avremo ucciso il nostro fratello, ed avremo occultato il suo sangue?

27  Venite, vendiamolo a cotesti Ismaeliti, e non mettiamogli la mano addosso; perciocchè egli è nostro fratello, nostra carne. E i suoi fratelli gli acconsentirono.

28  E come que’ mercatanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salir Giuseppe fuor di quella fossa, e per venti sicli d’argento lo vendettero a quegl’Ismaeliti; ed essi lo menarono in Egitto.

29  Or Ruben tornò alla fossa, ed ecco, Giuseppe non v’era più; ed egli stracciò i suoi vestimenti.

30  E tornò


  1. Eb. 11. 9,10
  2. Gen. 43. 26;44.14
  3. Fat. 7. 9
  4. Sal. 37. 12
  5. Gen. 42. 22

33 2

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