< Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
Davide loda Iddio SALMO 18. per le sue liberazioni

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:474|3|0]]

4 Nelle opere degli uomini, per la parola delle tue labbra, io mi son guardato dalle vie de’ violenti.

5 Sostieni i miei passi ne’ tuoi sentieri, acciocchè i miei piedi non vacillino.

6 Io t’invoco, o Dio, perciocchè tu mi esaudisci; inchina a me il tuo orecchio, ascolta le mie parole.

7 Dimostra maravigliose le tue benignità, o tu, che, con la tua destra, salvi quelli che si confidano in te, da quelli che si levano contro a loro.

8 Guardami come la pupilla dell’occhio, nascondimi sotto l’ombra delle tue ale[1],

9 D’innanzi agli empi che mi disertano; e d’innanzi a’ miei mortali nemici che mi circondano.

10 Son tutti massicci di grasso, parlano altieramente colla lor bocca.

11 Ora c’intorniano, seguitandoci alla traccia; mirano con gli occhi, per atterrarci;

12 Somigliano un leone che brama di lacerare; e un leoncello che dimora in nascondimenti.

13 Levati, o Signore, va’ loro incontro per affrontarli; abbattili; riscuoti l’anima mia dall’empio colla tua spada;

14 O Signore, riscuotila colla tua mano dagli uomini, dagli uomini del mondo, la cui parte è in questa vita[2], e il cui ventre tu empi delle tue conserve; onde i lor figliuoli son saziati, e lasciano il lor rimanente a’ lor piccoli fanciulli.

15 Quant’è a me, per giustizia vedrò la tua faccia[3]; io sarò saziato della tua sembianza, quando io mi risveglierò.

SALMO 18.

Cantico di lode a Dio per le passate liberazioni.

Salmo di Davide, servitor del Signore, il qual pronunziò le parole di questo cantico al Signore, nel giorno che il Signore l’ebbe riscosso dalla mano di tutti i suoi nemici, e dalla mano di Saulle; dato al Capo de’ Musici. Egli adunque disse:

1 O SIGNORE, mia forza, io ti amerò affettuosamente. Il Signore è la mia rocca, e la mia fortezza, e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe; io spererò in lui[4]; il mio scudo, e il corno della mia salute, il mio alto ricetto.

2 Io invocai il Signore, a cui si deve ogni lode; e fui salvato da’ miei nemici.

3 Doglie di morte mi avevano circondato[5], e torrenti di scellerati mi avevano spaventato.

4 Legami di sepolcro mi avevano intorniato, lacci di morte mi avevano incontrato.

5 Nella mia distretta io invocai il Signore, e gridai all’Iddio mio; ed egli udì la mia voce dal suo Tempio, e il mio gri-
do pervenne davanti a lui a’ suoi orecchi.

6 Allora la terra fu scossa, e tremò; e i fondamenti de’ monti furono smossi E scrollati; perciocchè egli era acceso nell’ira.

7 Un fumo gli saliva per le nari, ed un fuoco consumante per la bocca; da lui procedevano brace accese.

8 Ed egli abbassò i cieli, e discese; e vi era una caligine sotto a’ suoi piedi.

9 E cavalcava sopra Cherubini, e volava; ed era portato a volo sopra l’ale del vento.

10 Egli aveva poste delle tenebre per suo nascondimento; egli avea d’intorno a sè il suo padiglione, oscurità d’acque, nubi dell’aria.

11 Le sue nubi si dileguarono per lo splendore che scoppiava davanti a lui, con gragnuola e brace accese.

12 E il Signore tuonò nel cielo, e l’Altissimo diede fuori la sua voce, con gragnuola e brace accese.

13 Ed avventò le sue saette[6], e disperse coloro; egli lanciò folgori, e li mise in rotta.

14 E per lo tuo sgridare, o Signore, e per lo soffiar del vento delle tue nari, i canali delle acque apparvero[7], e i fondamenti del mondo furono scoperti.

15 Egli da alto distese la mano e mi prese, e mi trasse, fuori di grandi acque.

16 Egli mi riscosse dal mio potente nemico, e da quelli che mi odiavano; perciocchè erano più forti di me.

17 Essi erano venuti incontro a me nel giorno della mia calamità; ma il Signore fu il mio sostegno;

18 E mi trasse fuori al largo; egli mi liberò, perciocchè egli mi gradisce.

19 Il Signore mi ha fatta retribuzione secondo la mia giustizia[8]; egli mi ha renduto secondo la purità delle mie mani;

20 Perciocchè io ho osservate le vie del Signore, e non mi sono empiamente rivolto dall’Iddio mio;

21 Perciocchè io ho tenute davanti a me tutte le sue leggi, e non ho rimossi d’innanzi a me i suoi statuti.

22 E sono stato intiero inverso lui, e mi son guardato dalla mia iniquità.

23 E il Signore mi ha renduto secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani nel suo cospetto.

24 Tu ti mostri pietoso inverso l’uomo pio, intiero inverso l’uomo intiero.

25 Tu ti mostri puro col puro, e procedi ritrosamente col perverso[9];

26 Perciocchè tu sei quel che salvi la gente afflitta, ed abbassi gli occhi altieri;

27 Perciocchè tu sei quel che fai ri-

  1. Sal. 91. 1, 4. Mat. 23. 37.
  2. Luc. 16. 25. Giac. 5. 5.
  3. 1 Giov. 3. 2.
  4. Eb. 2. 13.
  5. Sal. 116. 3.
  6. Gios. 10. 10.
  7. Es. 15. 8.
  8. 1 Sam. 24. 19; 26. 23.
  9. Lev. 26. 23, 24, 27, 28

466

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:474|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.