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IL LIBRO DEL
PROFETA GIOELE.
Terribile carestia cagionata da locuste e siccità-Invito al pentimento.
2 Udite questo, o vecchi; e voi, tutti gli abitanti del paese, porgete I’orecchio. Avvenne egli mai a’ di vostri, o mai a’ di de’ padri vostri, una cotal cosa?
3 Raccontatela a’ vostri figliuoli; e raccontinla i vostri figliuoli a’ lor figliuoli, e i lor figliuoli alia generazione seguente.
4 La locusta ha mangiato il rimanente della ruca, e il bruco ha mangiato il rimanente della locusta, e il grillo ha mangiato il rimanente del bruco[1].
5 Destatevi, ubbriachi, e piagnete; e voi bevitori di vino tutti, urlate per lo mosto; perciocchè egli vi è del tutto tolto di bocca.
6 Perciocchè è salita contro al mio paese una nazione possente e innumerabile; i suoi denti son denti di leone, e ha de’ mascellari di fiero leone;
7 Ha deserte le mie viti[2], e scorzati i miei fichi; li ha del tutto spogliati, e lasciati in abbandono; i lor rami son divenuti tutti bianchi.
8 Lamentati, come una vergine cinta di un sacco per lo marito della sua fanciullezza.
9 L’offerta di panatica, e da spandere, è del tutto mancata nella Casa del Signore; i sacerdoti, ministri del Signore, fanno cordoglio.
10 I campi son guasti, la terra fa cordoglio; perciocchè il frumento è stato guasto, il mosto è seccato, l’olio è venuto meno.
11 Lavoratori, siate confusi; urlate, vignaiuoli, per lo frumento, e per l’orzo; perciocchè la ricolta de’ campi è perita.
12 La vite è seccata, e il fico langue; il melagrano, ed anche la palma, e il melo, e tutti gli altri alberi della campagna son secchi; certo la letizia è seccata d’infra i figliuoli degli uomini.
13 Cingetevi di sacchi, e piagnete, o sacerdoti; urlate, ministri dell’altare; venite,passate la notte in sacchi, ministri dell’Iddio mio; perciocchè l’offerta di panatica, e da spandere, è divietata dalla Casa dell’Iddio vostro.
14 Santificate il digiuno, bandite la solenne raunanza, radunate gli anziani, e
tutti gli abitanti del paese, nella Casa del Signore Iddio vostro, e gridate al Signore:
15 Ahi lasso! l'orribil giorno! perciocchè il giorno del Signore è vicino, e verrà come un guasto fatto dall’Onnipotente[3].
16 Non è il cibo del tutto riciso d’innanzi agli occhi nostri? la letizia, e la gioia non è ella ricisa dalla Casa dell’Iddio nostro?
17 Le granella son marcite sotto alle loro zolle; le conserve son deserte, i granai son distrutti; perciocchè il frumento è perito per la siccità.
18 Quanto hanno sospirato le bestie! e quanto sono state perplesse le mandre de’ buoi, perciocchè non vi è alcun pasco per loro! anche le gregge delle pecore sono state desolate.
19 O Signore, io grido a te[4]; perciocchè il fuoco ha consumati i paschi del deserto, e la fiamma ha divampati tutti gli alberi della campagna.
20 Anche le bestie della campagna hanno agognato dietro a te; perciocchè i rivi delle acque son seccati, e il fuoco ha consumati i paschi del deserto.
2 Giorno di tenebre e di caligine; giorno di nuvola e di folta oscurità, che si spande su per li monti, come l’alba; un grande, e possente popolo viene, il cui simile non fu giammai, nè sarà dopo lui in alcuna età.
3 Davanti a lui un fuoco divora, e dietro a lui una fiamma divampa; la terra è davanti a lui come il giardino di Eden, e dietro a lui è un deserto di desolazione; ed anche egli non lascia nulla di resto.
4 Il suo aspetto è come l’aspetto de’ cavalli, e corrono come cavalieri.
5 Saltano su per le cime de’ monti, facendo strepito come carri; come fiamma di fuoco, che arde della stoppia; come un gran popolo apparecchiato alla battaglia.
6 I popoli saranno angosciati veggendolo, ogni faccia ne diverrà fosca come una pignatta.
7 Correranno come uomini prodi, sali-
- ↑ Deut. 28. 28.
- ↑ Is. 5. 6.
- ↑ Is. 13. 6, ecc.
- ↑ Sal. 50. 15, ecc.
- ↑ Num. 10. 5, 9
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