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Omicidii e ferite. ESODO, 22. Leggi sulla proprietà.

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15  Chi avrà battuto suo padre, o sua madre, del tutto sia fatto morire.

16  Parimente, chi avrà rubata una persona, o sia che l’abbia venduta, o che gli sia trovata in mano, del tutto sia fatto morire.

17  Ed anche, chi avrà maledetto suo padre, o sua madre, del tutto sia fatto morire.

18  E quando alcuni contenderanno insieme, e l’uno avrà percosso l’altro con pietra, o col pugno, onde egli non muoia, ma giaccia in letto;

19  se egli si rileva, e cammina fuori in sul suo bastone, colui che l’avrà percosso sia assolto; sol gli paghi ciò ch’egli è stato a bada, e lo faccia medicare fino a compiuta guarigione.

20  E quando alcuno avrà percosso il suo servo, o la sua serva, con un bastone, sì che gli muoia sotto la mano, facciasene del tutto punizione.

21  Ma se pur campa un giorno, o due, non facciasene punizione; perciocchè è suo danaro.

22  E quando alcuni, contendendo insieme, avranno percossa una donna gravida, sì che il parto n’esca fuori, ma pur non vi sarà caso di morte; sia colui che l’avrà percossa condannato ad ammenda, secondo che il marito della donna gl’imporrà; e paghila per autorità de’ giudici.

23  Ma, se vi è caso di morte, metti vita per vita;

24  occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piè per piè[1];

25  arsura per arsura, ferita per ferita, lividore per lividore.

26  E quando alcuno avrà percosso l’occhio del suo servo, o l’occhio della sua serva, e l’avrà guasto; lascilo andar franco per lo suo occhio.

27  Parimente, se ha fatto cadere un dente al suo servo o alla sua serva, lascilo andar franco per lo suo dente.

28  E quando un bue avrà cozzato un uomo o una donna, sì che ne muoia, del tutto sia quel bue lapidato, e non mangisene la carne; e il padrone del bue sia assolto.

29  Ma se il bue per addietro è stato uso di cozzare, e ciò è stato protestato al padron di esso, ed egli non l’ha guardato, e il bue ha ucciso un uomo o una donna, sia il bue lapidato, e anche facciasi morire il padron di esso.

30  Se gli è imposto alcun prezzo di riscatto, paghi il riscatto della sua vita, interamente come gli sarà imposto.

31  Se il bue cozza un figliuolo o una figliuola, facciaglisi secondo questa legge.

32  Se il bue cozza un servo o una serva, paghi il padron del bue trenta sicli di arg-
ento[2] al padrone di esso, e sia lapidato il bue.

33  E, se alcuno scuopre una fossa; ovvero, avendo cavata una fossa, non la ricuopre, e vi cade dentro bue od asino;

34  ristorine il danno il padron della fossa, pagandone i danari al padron del bue o dell’asino; e il morto sia suo.

35  E se il bue d’alcuno urta il bue del prossimo di esso, sì che muoia, vendano essi il bue vivo, e partiscanne i danari per metà; partiscano eziandio il morto.

36  Ma, se è notorio che quel bue per addietro fosse uso di cozzare, e il padrone di esso non l’ha guardato, restituisca egli del tutto bue per bue; ma il morto sia suo.

Leggi sula proprietà.

22
  QUANDO alcuno avrà rubato un bue, o una pecora, o una capra, e l’avrà ammazzata o venduta; paghi cinque buoi per quel bue, e quattro pecore, o capre, per quella pecora, o capra[3].

2  Se il ladro, colto di notte nello sconficcare è percosso, e muore, non vi è omicidio.

3  Se il sole è levato quando sarà colto, vi è omicidio. Il ladro soddisfaccia del tutto; e se non ha da soddisfare, sia venduto per lo suo furto.

4  Se pure il furto gli è trovato in mano, vivo; o bue, o asino, o pecora che sia, restituiscalo al doppio.

5  Se alcuno fa pascolare un campo, o una vigna; e se manda nel campo altrui il suo bestiame, il quale vi pasturi dentro, soddisfaccia il danno col meglio del suo campo, e col meglio della sua vigna.

6  Quando un fuoco uscirà fuori, e incontrerà delle spine, onde sia consumato grano in bica, o biade, o campo, del tutto soddisfaccia il danno colui che avrà acceso il fuoco.

7  Quando alcuno avrà dato al suo prossimo danari, o vasellamenti, a guardare, e quelli saranno rubati dalla casa di colui, se il ladro è trovato, restituiscali al doppio.

8  Se il ladro non si trova, facciasi comparire il padron della casa davanti a’ rettori, per giurare s’egli non ha punto messa la mano sopra la roba del suo prossimo.

9  In ogni causa di misfatto intorno a bue, asino, pecora, capra, vestimento, o a qualunque altra cosa perduta, della quale uno dica: Questa è dessa; venga la causa d’amendue le parti davanti a’ rettori; e colui che i rettori avranno condannato, paghi il doppio al suo prossimo.

10  Quando alcuno avrà dato al suo prossimo,


  1. Deut. 19. 21 Mat. 5. 38, ecc.
  2. Mat. 26. 15
  3. 2 Sam. 12. 6 Luca. 19. 8

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