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54 Sonetti del 1830

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ASSENZA[1] NOVA PE’ LI CAPELLI.

  Vòi sentì un fatto de Tetaccia[2] storta,
La mojje de Ciuffetto er perucchiere?
Ciaggnéde[3] cuer paìno[4] der drughiere,[5]
4Pe’ comprasse[6] un tantin de beggamorta.[7]

  La bbirba stiéde[8] un po’ ddrento a ’na porta
Indóve tiè ccerte boccette nere;
Poi scappa e disce: “Oh cqueste sì sso’ vvere!
8Tiè, odora: ah! bbenemio!, t’ariconforta.„[9]

  Lesta attappò er buscetto cór turaccio,
E ariscosso un testone[10] de moneta,
Mannò[11] a ccasa contento er gallinaccio.

  12Ma ssai che cce trovò? ppiscio de Tèta;
Che ppe’ ggabbà cquer povero cazzaccio
S’era messa l’odore in ne le déta.[12]

24 agosto 1830.



  1. Essenza.
  2. Teresaccia.
  3. Ci andò.
  4. Zerbino. [Cfr. la nota 2 del sonetto: Er guitto ecc., 17 febb. 30.]
  5. Droghiere.
  6. Comperarsi.
  7. Bergamotta.
  8. Stette.
  9. [È un odore che ti riconforta.]
  10. Moneta d’argento da tre paoli. [Poco più d’una lira e mezzo delle nostre.]
  11. Mandò.
  12. Nei diti.
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