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206 Sonetti del 1835

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi IV.djvu{{padleft:216|3|0]]abrupto.      5 [Un fantoccio, un burattino.]      6 La sentenza di cui qui si parla fu cancellata dal Papa con dispaccio della Segreteria di Stato l’11 maggio 1835. Vedi la bella e coraggiosa scrittura di Bartolommeo Belli, difensore di Pietro Gramiccia, avanti la Congregazione Civile dell’A. C., per l’udienza del giorno 18, detto mese, impressa dalla Stamperia Camerale.

LE VERGINE

  Su le Vergine poi er zanto frate[1]
Ggià ss’è spiegato e nu’ ne fa mmistero.
Vò llevajje[2] pe’ fforza er monistero
E straportacce[3] le Sagramentate.[4]

  Io lo so da bbon logo; e è ttanto vero,
Che vvederete che appena entra istate
Quele serve de Ddio sò bbuggiarate,[5]
Perchè er Papa in sta coccia[6] è ppropio fiero.

  Hanno tempo a sfogasse[7] ggiorn’e nnotte
A ttriduvi, diggiuni e ddissciprine:
Bbisoggna che sse vadino a ffà fotte.[8]

  Sarà ffórzi[9] ch’a Rroma er Zanto Padre
Nun ce vojji ppiù vergine, p’er fine
De nun zentijje[10]vvergine e mmadre.[11]

17 maggio 1835

  1. Gregorio XVI.[Il quale, come abbiamo avvertito più volte, era stato monaco benedettino]
  2. Levargli, per “levar loro.„
  3. Trasportarci.
  4. Siccome le monache Sacramentali, ossiano adoratrici perpetue del Sagra-
  5. Son disertate, rovinate.
  6. Ostinazione. [V. la nota 7 del sonetto: Li vecchi, 17 genn. 35.]
  7. Sfogarsi.
  8. Semplicemente, “che se ne vadano.„
  9. Forse.
  10. Sentirgli, per “sentir loro.„
  11. È per verità curioso l’udir dare il nome di madre e di padre a chi per voto si legò a perpetua castità. Né quindi son rari in Roma gli esempi di claustrali dell’uno e dell’altro sesso, che non persuasi del senso spirituale attribuito a que’ due vocaboli, s’ingegnano di ricondurla alla naturale sua origine, sperimentando se meglio che allo spirito non convenga alla materia. Della quale vaghezza alcun beneficio pur deriva alla popolazione tradita dalla sterilità del celibato.
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