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256 | D e l l e A r t i d e l D i s e g n o |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:366|3|0]]proprie figure sedenti presso le statue di Esculapio e d’Igea, che sculte aveano in Argo[1]. Effigiato in marmo stava Chirisofo[2] presso l’Apollo da lui lavorato in Tegea; Alcamene fu collocato in basso-rilievo in cima al tempio d’Eleusi[3]; e Parrasio e Silanione erano venerati nelle pitture, ch’essi aveano fatte di Teseo[4].
§. 21. Altri artisti incisero il proprio nome sulle loro opere, e vedeasi quel di Fidia a’ piedi del Giove olimpico[5]; come su diverse statue dei vincitori in Elide era inciso il nome di chi aveale scolpite[6]: nella quadriga di bronzo, che Dinomene avea fatta formare in onore di Jerone suo padre re di Siracusa, leggeasi in due versi che Onata era stato di quell’opera l’artefice[7]. Quell’uso però non era sì generale, che conchiuder quindi si possa che le statue tutte comunque pregevoli, ove lor manchi il nome dello scultore, debbano riputarsi lavoro de’ secoli posteriori[8]. Siffatti sbagli non possono perdonarsi se non a coloro, i quali non hanno veduto Roma che in sogno, o pretendono, siccome generalmente avviene, d’averla tutta esaminata in un mese.
§. 22. La gloria e ’l ben essere dell’artista non dipendeano già dal capriccio d’un’orgogliosa ignoranza, né dal cattivo gusto e dall’occhio mal formato d’un grande, creato giudice dall’adulazione, o dalla vile schiavitù; ma i più faggi della nazione giudicavano e premiavano gli artisti e le opere loro al cospetto di tutta la Grecia adunata[9]. A Del-[10]
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- ↑ Paus. lib. 2. cap. 23. pag. 163. in fine.
- ↑ Idem lib. 8. cap. 53. pag. 708. lin. 10.
- ↑ Idem lib. 5. cap. 10. pag. 399. in fine.
- ↑ Plut. Thes. pag. 2. E. op. Tom. I.
- ↑ Paus. lib. 5. cap. 10. pag. 397. in fine.
- ↑ Idem lib. 6. cap. 3. p. 456. in fine. [ Era una sola di Cherea fatta da Asterione figlio di Eschilo.
- ↑ Idem lib. 8. cap. 42. pag. 688. princ.
- ↑ Gedoyn Hist. de Phidias, Acad. des Inscript. Tom. IX. Mém. pag. 199. ha creduto distinguersi dagli altri con questa sua opinione [ credendo cioè, che siano opere de’ Greci in Roma sul fine della Repubblica, o principio dell’Impero ]; e eno scrittore inglese assai superficiale (Nixon’s Essay on sleeping cupid. p. 22.), che pur ha veduta Roma, ha buonamente ripetuta la medesima cosa.
- ↑ Veggasi in Pausania pl. in loc., con quanta prudenza, integrità, e giustizia si
- ↑ rito personale, Platone in Menex. op. T. iI. pag. 238. D.^