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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:489|3|0]][... d’Apollo e di Bacco.] §. 36. I capelli cadenti giù per le spalle sono un attributo comune ad Apollo[1] e a Bacco[2], e a questi soli; onde ciò osservando si potranno talora riconoscere le statue mutilate, a cui siasi conservata la capigliatura[3].
[...della gioventù.] §. 37. Lunghi capelli portar soleano i fanciulli sino all’adolescenza, del che abbiamo un argomento in Suetonio, ove fa menzione dei cinque mila giovanetti napolitani con lunghe chiome, scelti per ordine di Nerone[4]. Giunti all’età dell’adolescenza soleano portare i capelli corti e tagliati[5], principalmente di dietro, tranne gli abitatori dell'isola Eubea, che Omero perciò chiama ὄπιθεν κομόωντας [6].
[Colori de' capelli.] §. 38. Non deggio qui ometter di parlare del color de’ capelli, intorno al quale sono stati mal intesi varj passi d’antichi scrittori. Il color biondo, ξανθὸς, è stato in ogni tempo tenuto pel più bello; e bionde chiome furon date ai più avvenenti non solo fra gli dei, come ad Apollo[7] e a Bacco[8], ma agli eroi eziandio[9]. Alessandro il Grande avea i capelli biondi[10]. Io ho altrove[11] su questo proposito emendato un passo d’Ateneo[12], che finora era stato spiegato de’ capelli neri attribuiti ad Apollo, e cosi pur avealo inteso Francesco Giunio[13]: con un punto d’interrogazione[14]
B b b ij | si tro- |
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- ↑ Omero Hymn. in Apollin. vers. 450.; detto perciò ἀκερσεκόμης intonso vers. 134., e da tutti generalmente. I capelli si vedono a quello del Museo Capitolino Tom. iiI. Tavola 14. pendenti in due lunghi ricci fra il collo, e le spalle.
- ↑ Euripide in Bacch. vers. 455., Seneca Hippol. V. 752., Œdip. V. 416.
- ↑ Questa appunto ha servito anche al sig. abate Visconti per un motivo da riconoscere un Bacco nella statua, di cui si è parlato alla pag. 300. n. b.
- ↑ In Ner. cap. 20.
- ↑ Perciò forse Agnodice ateniese, volendo studiare la medicina, e non essendo ciò permesso a una donna, si vestì da uomo, e si recise i capelli. Igino fab. 274.
- ↑ Iliad. lib. 2. v. 542. Occipite comantes.
- ↑ Euripide in Jon. r. 887., Ovidio Metam. lib. 11. v. 165.
- ↑ Euripide in Bacch. v. 235. 457., Cyclop. v. 75., Seneca Œdip. v. 421.
- ↑ A Teseo li dà Ovidio Epis. 4. v. 72. Seneca in Hippoi. v. 652.; a Edipo Euripide in Phœniss. vers. 32.; e cosi fu dipinto Giasone, come riferisce Filostrato giuniore Icon. 7. oper. Tom. iI. pag. 872. princ.
- ↑ Ælian. Var. hist. lib. 12. cap. 14.
- ↑ Monum. ant. ined. Part. I. cap. 17. §. 1. pag. 46.
- ↑ Ath. Deipn. lib. 13. cap. 8. pag. 604.
- ↑ De pict. ver. lib. 3. cap. 9. pag. 232. [ Winkelmann scrivendo più accuratamente nei Monumenti antichi loc. cit. riporta anche
- ↑ Eliano De Nat. anim. l. 16. c. 30. che avessero peli lunghissimi, e ricciutelli, de’ quali solevano farsi funi, e anche berrette, come nota Calmet nel luogo citato della sagra Cantica.