Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
D e l P a n n e g g i a m e n t o. | 403 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:513|3|0]]fusi dai proprietarj; e i Padri del collegio Clementino, nella cui vigna trovaronsi alcune urne di basalte verdognolo[1], ebbero a confessare che ricavaron essi dalle vesti contenutevi quattro libbre d’oro. Di questa maniera di panni potranno dare un’idea alcuni pezzi di gallone d’oro del museo d’Ercolano, i quali sono di puro oro tessuti[2].
[Usarono pur varj colori ...] §. 8. Dopo d’aver parlato della qualità de* panni, onde formavansi le veste, convien pur dire qualche cosa del loro colore, tanto più che ciò generalmente si è omesso da quei [ai quali distinguevansi le divinità...] che scrissero delle vesti antiche. A Giove fu attribuito un panneggiamento rosso[3]: Nettuno dovrebbe aver avuto il verde mare, colore di cui pingeansi vestite le Nereidi[4]; e di tal colore pur erano le bende, onde fregiavansi gli animali[5], che alle divinità marine si sagrificavano; così colorita è la chioma de’ fiumi personificati presso i poeti[6]; e tali generalmente erano nelle antiche pitture le vesti delle Ninfe[7], che il nome stesso (Νύμφη, λύμφα) prendon delle acque. Azzurro o violaceo è il manto di Apollo[8]; e Bacco, a cui converrebbe un ammanto porporino, è sovente vestito dì bianco[9][10]. Cibele, qual dea della terra e madre della vegetazione, vien da Marziano Capella vestita di verde[11]: Giunone, per rapporto all’aria di cui è simbolo, dovrebbe
E e e ij | ve- |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:513|3|0]]
- ↑ Queste furono donate non ha guari al regnante Sommo Pontefice Pio VI., che le ha collocate nel museo Clementino. [Il Sommo Pontefice le ha comprate; e dopo, per una gratificazione, ha generosamente donati agli antichi possessori altri scudi 500. Vedi sopra pag. 129. nota b.
- ↑ Lo stesso ci dice Lampridio di Eliogabalo nella di lui vita c. 23., che portasse la tunica tessuta di soli fili d’oro: Indutus est aurea omni tunica. Il rilevare che fanno questi scrittori una tal cosa fa ben capire, che rare fossero tali vesti, e forse de’ soli imperatori, o altre persone del maggior riguardo. Si tessevano pure i fili d’oro frammischiati con fili di lana, come ivi scrive Plinio; aggiugnendo che Attalo era stato il primo a intessere l’oro con altre materie, come lo aveva detto anche lib. 8. c. 48. sect. 62. Apulejo Metam. lib. 4. pag. 109. parla di vesti di seta tessute coll’oro: Prædas aureorum, argenteorumque numorum, ac vasculorum, vestisque serica, & intexa filis aureis invehebant. Capitolino nella vita di Pertinace cap. 8. parimente nomina una veste di Comodo ordita con seta, e tessuta a oro.
- ↑ Mart. Cap. De Nupt. phil. lib. 1. p. 17.
- ↑ Ovid. De arte am. lib. 3. v. 178.
- ↑ Val. Flacc. Argon. lib. 1. v. 189.
- ↑ Ovid. loc. cit. lib. 1. v. 224.
- ↑ Idem ibid. lib. 3. vers. 178.
- ↑ Bart. Pitt. ant. Tav. 2.
- ↑ Idem ibid.
- ↑ A Plutone si attribuiva il color nero. Claudiano De raptu Proferp. lib. 1. vers. 79.
- ↑ loc. cit. pag. 19.