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Scoperte recenti sul Foro Romano. | 343 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Trattato di archeologia (Gentile).djvu{{padleft:421|3|0]]confrontare con l’angolo acuto dell’agger nelle terremare, il quale serviva come spartitore dell’acqua, che ne alimentava la fossa. È incerto l’uso della favissa, ma l’averla trovata senza aperture laterali, piena di resti di sacrificio e di vasi etruscocampani, potrebbe far credere o al locus intimus, ove dovevano stare gli oggetti misteriosi (le sacra fatalia col Palladio e i Penati portati da Troia, che avrebbero trovato posto comune in quelle specie di sotterranei), oppure al luogo dove tenevansi custodite le spazzature e i rifiuti animali, finchè al 15 giugno si portavano alla Porta Stercoraria del Clivo Capitolino.
Gli avanzi frammentosi del restauro Severiano e forse di un altro più tardo ancora, potrebbero venire rialzati a posto, qualora si avessero dati più certi del loro postamento e l’altezza dei piedestalli. I frammenti rimasti sono in marmo lunense e il Boni ne dà le riproduzioni in zincotipia.
La ricostruzione in ogni modo doveva essere di tempio circolare con tetto a cupola, di cui si scopersero pure frammenti, cosicchè noi possiamo ancora passare attraverso le modificazioni dei restauri architettonici al Sacrarium della Regia, contenente il fuoco sacro con la tradizionale arcaica forma dell’urna a capanna del periodo italico preromano, a pareti intessute di vimini e a pali ritti di legno per sbarrare la capanna e per aggiungerle una specie di portico coperto (cfr. Atlante cit., tav. VII).
altri centri minori d’escavo.
L’attività dell’architetto Boni e de’ suoi bravi operai si rivolse inoltre al luogo del rogo di Cesare, ai rostra, dove si scopersero quattro gradini di fondamenta delle vestigia curvilinee che già conosciamo e alla Basilica Iulia (ved. tav. 93).
La Regia, questo centro religioso e politico di Roma monarchica, fu pure oggetto di cure speciali, che portarono al ritrovamento di una struttura quadrata in tufo con rialzo circolare nella superficie superiore, una specie di altare, o di sacrarium della Regia, forse il luogo di custodia delle tradizionali aste di Marte (ved. tav. 94=95).
Molto vi sarebbe a dire anche sulla Basilica Aemilia, per la quale rimando al lavoro esauriente dell’illustre prof. Lanciani[1]. Mi preme soltanto di far notare che si rinvennero le gradinate per le quali si accedeva a una specie di basamento rotondo, molto
- ↑ Ved. in Bollettino della Commiss. archeologica comun. di Roma del 1900. Cfr. anche il Gatteschi nell’Indice bibliografico delle opere speciali.