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X. 1
febbraio 1902.
Guardando l’Etna e il mare, io penso a te, gigante dei poeti, che del vulcano avesti le collere fiammanti e del mare i fremiti e le carezze.
Gli odi, gli amori, gli spasimi e i sogni sublimi del tuo secolo ebbero voce e persona e potenza irresistibile dal prodigio dell’arte tua.
Le creature innumeri del tuo genio traversano gloriose la terra: falange pietosa e terribile, consolatrice di popoli, fulminatrice d’imperi.
L’anima tua, confusa con quella di Eschilo, di Dante, di Shakespeare, vibra ora immortale sull’etere generatore eterno di vita, avvolge di luce la nostra sfera, illumina la coscienza del mondo nelle vie della giustizia, della libertà, della pace.
Gloria a te, cuore del secolo decimonono, faro della Francia, poeta dell’Umanità!
- ↑ Per il centenario di Victor Hugo.