Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Vincenzo, se giammai per me si vede Queste mie labbra, e questa lingua appena
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

IN MORTE DELL’ECCELLENTISSIMA

D. ZENOBIA DORIA.

Pianta, ch’eccelsa in sulla piaggia alpina
     Spande le chiome onor della foresta,
     Unqua non sorge più, se per tempesta,
     4O per forza di fulmine ruina.
Ma bell’anima al ciel sale divina
     Dopo l’orror della stagion funesta.
     A che tanto lagnarsi? Atropo infesta
     8Fa di corpo mortal vana rapina.
La nobil Donna a’ piè di Dio sicura
     Sfavilla in alto, ove mirabil arte
     11Farà d’altrui giovar con sua preghiera.
E già fedele al suo Signor procura,
     Ed al Figlio gentil ramo di Marte,
     14Tranquillo il sen dell’Anfitrite Ibera.

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