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Chi è ccausa der zu' mal La crudertà de Nerone
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

PIJJA SÙ E RRÓSICA

     Ma gguardate che ppàtina!1 oh vva’ er nano
Che bbatte amaro e vvò mmostrà li denti!
Fijjo, annate2 a mmostralli ar ciarlatano
Che vve sciàpprichi3 er bàrzimo e l’inguenti.

     Se pò vvéde un felònomo4 ppiù strano?
Me s’è infortito5 er zor gneggnè. Accidenti
Che vvespa! che ddragone! che vvurcano!
Eh, ssi ccreschi6 un po’ ppiù, ssai che ddiventi!

     Che staggione! le purce7 hanno la tosse!
Ebbè, ssor ggruggno color de patate,
Ce le volémo fà ste guance rosse?

     Er giurà è da bbriccone, ma tte ggiuro
Ch’io mommó ddo de piccio8 a ddu’ manciate
De stabbio, t’òpro bbocca, e tte l’atturo.

26 agosto 1835

  1. Quale aria!
  2. Andate.
  3. Vi ci applichi.
  4. Si può vedere un fenomeno.
  5. Mi si è inasprito.
  6. Se cresci.
  7. Le pulci.
  8. Di piglio.

Note

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