< Poesie (Savonarola)
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XXII. Iesù all’anima.
XXI. XXIII.

XXII.


IESÙ ALL’ANIMA.


Alma, che sì gentile
     Sei per amor del Padre mio creata,
     E da me tant’amata,
     Riguarda il petto mio col cor umile.

L’amor ti vinca, e la pietà ti mova.
     Deh! lassa il tuo peccato,
     Da poi che senza me pace non trova.
     Spirito mio beato,
     Levi1 dal mio costato
     El dolce prezzo dell’eterna vita:
     La carità t’invita
     All’alto ciel di loco basso e vile.
 
Spegni il tuo proprio amor nella mia luce,
     Che rompa ogni tua pace.
     La mia dolcezza l’anima conduce
     A quell’amor vivace,
     El qual la fa capace
     Della mia gloria coi beati Cori.
     Se per mio amor tu muori,
     Viverai a me nel mio celeste ovile.


All’amor mio fatica non è grave,
     E la penosa morte
     È più che ’l favo, e più che ’l mel suave.
     Deh sta costante e forte!
     Beata la tua sorte,
     Se me seguendo prendi la tua croce,
     E la mia dolce voce
     Sempre risuoni nel tuo cor virile.

La mia bontà, ch’in terra non s’intende,
     Ti chiama dolcemente:
     Per te ognora il sangue mio si spende.
     Deh torna a me dolente!
     Guai a chi non si pente,
     E a chi con viva fede a me non guarda!
     Dunque non esser tarda,
     Chè il tempo vola, anima mia gentile.



  1. * L’Audin legge Bevi.
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