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LXXVII
LXXVI LXXVIII



LXXVII.


 
I

O mi volli levar dal reo letame
    Dove marcisce la mia gioventù,
Ti sputai sulla faccia un nome infame
4 E mi giurai di non amarti più.

Ahimè, la primavera oggi è fiorita,
    Vibra per l’aer novo un acre odor
Ed un possente palpito di vita
8 M’agita il sangue e mi fluisce al cor!

Ah, de’ tuoi baci e delle tue promesse
    Il secreto ricordo ecco m’assal,
Della tua bionda testa ancora impresse
12 Ecco le forme sovra il mio guancial!


Sento l’anima mia che si ribella
    E le vampe dell’odio in me bruciar;
Io t’odio ancora, ma sei troppo bella,
16 Io t’odio ancora e non ti so scordar.

Vieni, ritorna e vadano in oblio
    La speranza, la gloria e la virtù;
Suggi co’ baci tuoi l’ingegno mio;
20 T’odio, ma torna e non fuggirmi più.



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