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CVIII CX

CIX.


L’ortolano Aretin, cui tanto aggrada
     Aver nell’orto suo piante feconde,
     Mentre ’l verde desío non corrisponde,
     4Par ch’egli dica ovunque seggia o vada:
Proveggia il ciel, che larga pioggia cada
     Di tempo in tempo, e che ’l caro orto inonde,
     E fior per entro non rimanga o fronde,
     8In cui non stilli ognor fresca rugiada.
Nè perche bolla il Sole a tutte prove,
     Per nimica stagion ch’ardente sia,
     11L’erba assetata mai supplichi a Giove,
Sì che il suo grembo molle in ogni via.
     Nè sazio mai del dolce umor che piove
     14Consoli l’occhio della vita mia.

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