< Priapea
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CIX CXI

CX.


Languide erbette, e voi piante, che avete
     Dall’estiva stagion sì calde offese,
     L’acqua, di che vi fu sempre cortese
     4Il mio caro giardin, liete prendete.
Quest’è l’umor con che sfogar solete
     Da i fervidi vapor le voglie accese.
     Quest’è ’l licor che vi mantien difese
     8Dall’ingiurie del Sole e dalla sete.
Così ’l grand’orto suo rigando, dice
     L’ortolano Aretin, qualor s’accorge
     11Che ne langue o ’l germoglio o la radice.
E mentre l’acqua distillando porge
     Quinci e quindi dolcezza, benedice
     14L’ascosa vena, onde perpetua sorge.

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