< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Niccolò Franco - Priapea (1541)
CXI
◄ | CX | CXII | ► |
CXI.
L’ortolano Aretin, nel suo gradito
Antro, che ’n mezzo l'orto ha sempre un rivo,
Dice disteso; quì dov’ora i’ scrivo,
4Voi selvaggi pastor tutti v'invito
Nell’ombrosa spelonca, che v’addito,
Se i membri irsuti nel gran caldo estivo
Forse porrete, non l’avrete a schivo
8Ove di fuor sembrasse orrido sito.
Fior quì vedrete, che perpetui sono,
E spirar aure insieme e liete giostre
11Di fiere, snelle e sciolte in abbandono.
Eco sempr’è per queste interne chiostre,
Che vi risponda al doce ultimo suono,
14Nelle percosse delle voci vostre.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.