< Priapea
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CXII
CXI CXIII

CXII.


Il Dio Priapo publica a ciascuno
     Come d’Arezzo l’ortolan divino
     Vuol ch’ogni cittadino e contadino
     4Entri nell’orto o sazio o digiuno.
E talchè dentro non prosuma alcuno
     Di rubbargli la menta o ’l petrosino,
     A quanti ne verranno nel giardino
     8Vorrà cercar le brache ad uno ad uno.
Se alcun pensasse alzarsi bene il fianco,
     E avesse a male l’essere cercato,
     11Non pensi il Papa che se n’esca franco.
Perchè nel bando se n’è protestato
     Che non ci venga, overo al manco manco
     14Avendoci a venir, venga sbracato.

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