< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato.
CLVI
CLV CLVII

CLVI.


Priapo, io son un povero ed afflitto,
     Ch’ho ben dieci figliuole a maritare,
     E sol il mezzo tuo mi può ajutare
     4In far ch’a tutte si procacci il vitto.
Però, qualora ti venisse a dritto,
     Ne potrai qualche principe accennare,
     E al suo piacer volendole affittare,
     8Far ch’ogni mese me ne paghi il fitto.
So che questo partito disdiría
     Se alcun udisse simili parole,
     11E n’uscirebbe la vergogna mia.
Ma sai che questa cosa far si suole,
     E oggi i padri fanno mercanzia
     14Della verginità di lor figliuole.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.