< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato.
CLVII
CLVI CLVIII

CLVII.


Di grazia troviate altro ricetto,
     Che de’ miei orti, io parlo a voi, donzelle,
     Che siete fresche fresche e verginelle,
     4Nè conoscete furia di pazzo.
A me non piace di sentir schiamazzo
     D’intorno al vostro rompere di pelle,
     Ed ho per male in queste bagattelle
     8La prima volta insanguinarmi il cazzo.
Questi son pasti dall’imperadore,
     Che non vuol potta, s’ella non è zita 1
     11E s’egli prima non ne coglie il fiore.
Gitene a lui, ch’è via meglio spedita,
     Che seppur vi vitupera l’onore,
     14Di là a tre giorni almanco vi marita.

  1. Vergine.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.