< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Niccolò Franco - Priapea (1541)
CLXXXIX
◄ | CLXXXVIII | CXC | ► |
CLXXXIX.
Ebber i cazzi antichi buona sorte
Con tante ninfe quante aveano allora,
E con tante Amandriadi in malora
4Ch’avrian tolta la foja in una corte.
Ora per me le Driadi son morte,
E le Napée non vi sono ancora,
Talchè m’è forza se sborrar vo’ fora
8Che la mia mano stessa mi conforte.
Per tanto non vorrei, che donna alcuna
Me ne tenesse per un cattivazzo,
11Sendo disgrazia della mia fortuna.
Poiché s’alcuna volta io n’ho sollazzo,
Facciol perchè non ho se non quest’una
14Via da sfogare il mio angoscioso cazzo.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.