< Priapea
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CLXXXIX
CLXXXVIII CXC

CLXXXIX.


Ebber i cazzi antichi buona sorte
     Con tante ninfe quante aveano allora,
     E con tante Amandriadi in malora
     4Ch’avrian tolta la foja in una corte.
Ora per me le Driadi son morte,
     E le Napée non vi sono ancora,
     Talchè m’è forza se sborrar vo’ fora
     8Che la mia mano stessa mi conforte.
Per tanto non vorrei, che donna alcuna
     Me ne tenesse per un cattivazzo,
     11Sendo disgrazia della mia fortuna.
Poiché s’alcuna volta io n’ho sollazzo,
     Facciol perchè non ho se non quest’una
     14Via da sfogare il mio angoscioso cazzo.

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