< Priapea
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CLXXXVIII
CLXXXVII CLXXXIX

CLXXXVIII.


O bella man che mi distringi il core,
     Perche se tu non fossi, i’ creperei:
     E per te mi soccorro a i casi miei
     4Col menarmel talvolta in quell’ardore.
Per te senz’altrimenti far l’amore
     Ed impegnarmi a vendermi a giudei,
     Ottengo ogni gran donna ch’io vorrei,
     8E fo le corna al becco imperadore.
Per te, col mal di Francia non mi guasto,
     E per vera mercè delle tue prove
     11Fo quel bel fatto, e son tenuto casto.
Anzi, quando di me pietà ti move,
     Pasco la mente d’un sì nobil pasto,
     14Che ambrosia e nettar non invidio a Giove.

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