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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CLXXXVII
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CLXXXVII.
Povere zucche mie, che crudeltate
Vedendo il busto crescervi ad ognora,
E ’l capo in mille capi uscirvi fuora,
4E che col seme in ventre vi moriate.
Bastería certo, se voi foste nate
Meco in un ventre, poichè questo ancora
È quella pena ria che m’addolora,
8Che le semenze mie mi sien vietate.
Tal seme (ahi sorte) al mondo è seminato,
Donde escon papi e principi ghiottoni,
11Che saría meglio che non fusse stato.
E tal seme non ha le sue stagioni,
E tal col vostro perdesi serrato,
14Donde potriano uscire i frutti buoni.
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