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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CLXXXV
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CLXXXV.
Priapo, noi poeti ti sacramo
Queste brache di ferro intorcigliato,
Che non è onesto che tu stia sbracato
4Alla foggia d’un Eva e d’un Adamo.
Nè solamente noi per ciò ’l facciamo,
Ma perche tu parendo disarmato
Stai a gran rischio d’essere mangiato,
8Tanto che di pazzía ne pare un ramo.
Perocchè oggi le donne son venute
Appresso i cazzi in tanta libertate
11Per quella rabbia d’essere fottute,
Ch’ove le brache veggono calate,
O che sian viste, o che non sian vedute,
14Fan poco conto d’esser invitate.
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