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Niccolò Franco - Priapea (1541)
LXXXVII
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LXXXVII.
Possente Dio, al cui sacrato nume
Fumano in Ellesponto mille altari,
E mille lampe ne’ dì foschi e chiari
4Alle reliquie tue fan sempre lume.
Sì, come, d’anno in anno, han per costume,
Così pur ora con le voglie pari
Quì spargono al tuo nome i pastor cari,
8Di fiori un nembo, e poi di latte un fiume.
E, perchè paja il sacrificio bello,
E s’approvi il valor dell’ostia intera
11Col testimon del sangue e del coltello,
Saltan d’intorno, e alfin con voce altiera
Mattan 1 d’Arezzo il publico asinello
14Come degli onor tuoi vittima vera.
- ↑ Mattan; sacrificano: dal verbo latino; mactare.
Note
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