< Priapea
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VI VIII

VII.


Non vorrei, perchè io sia sì liberazzo,
     Alcun di voi mi pensi lapidare,
     Perchè negli orti miei si può ben fare
     4Dove non è crianza da palazzo.
La potta io chiamo potta, il cazzo cazzo,
     E il culo culo, e questo è il vero andare;
     Perchè da furbo non si dee parlare
     8Sè con furbi non siamo, o per sollazzo.
Anzi vi dico che se mai mi tocca,
     Dove fra donne stassi ragionando,
     11Lascio al Boccaccio la sua filastrocca.
E senza cerimonie parlando
     Appunto come viemmi in sulla bocca
     14A voi donne da fottere dimando.

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