< Priapea
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XCIV XCVI

XCV.


Priapo, io quì compajo ambasciadore,
     Da parte d’una vostra Poetessa,
     Con tutta quella riverenza espressa
     4Che converrebbe ad un Imperadore.
Ella ti dice, che t’ha sempre in core,
     E la mattina quando vede messa,
     Dio sa, se per te prega, ch’ella stessa
     8Si maraviglia dond’è tanto amore.
E, benchè spenda l’intelletto e l’arte
     In scriver rime, ed a te faccia torto
     11Col farti tanta carestìa di carte.
Tutto questo riesce in tuo conforto,
     E sei costretto a torlo in buona parte
     14Se piagne il cazzo del marito morto.

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