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XXXVI
XXXV XXXVII

XXXVI.


Papa, per aver io fresca novella
     Che sei malato, e peggio non puoi stare,
     Ed a niun modo ti si può stagnare
     4Il flusso d’una brava cacarella.
Perchè so, che vorreste almanco ch’ella
     Facesse tosto quel che n’ha da fare,
     Non avendo altro in orto da mandare,
     8Ti mando questa poca mercorella.
Però l’accetta, e fattene servire,
     Che certo certo non ne puoi far senza,
     11Se del tuo mal hai voglia di guarire.
Perchè cacando senza riverenza
     Potrai spedirti, ed in un tratto dire
     14Or io n’incaco i medici in Fiorenza.

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