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La ggnocchetta Er Curato bbuffo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

PRIMO, CONZIJJÀ LI DUBBIOSI1

     Viè2 Nninetta3 e mme disce:4 «È cquarche ggiorno
Ch’er fijjo de la sora Nastasìa
Me fa rrigali, e cquanno Meo5 sta ar forno
M’entra in casa a ppregà cche jje la dia.

     Da una parte, commare, io nun vorrìa6
Dìjje7 de sì, pe’ nnun fa a Mmeo sto corno.
Da un’antra parte poi, commare mia,
Come dìjje de nò ssi mme viè8 intorno?

     Di’, cche faressi9 tu ne li mi’ panni?»10
«Pe mmé, jje la darebbe»,11 io j’arispose,
«senza lassamme12 tormentà mmill’anni».

     Lei allora annò a ccasa, e jje la diede:
E dda quer giorn’impoi, vanno le cose
Che l’assaggia chiunque je la chiede.

28 giugno 1834

  1. La prima opera di misericordia spirituale.
  2. Viene.
  3. Caterina.
  4. Mi dice.
  5. Bartolommeo.
  6. Non vorrei.
  7. Dirgli.
  8. Se mi viene, ecc.
  9. Faresti.
  10. Nella mia circostanza.
  11. Gliela darei.
  12. Lasciarmi.

Note

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