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Questo testo fa parte della raccolta IV. Tenzoni politiche fiorentine/V. Tenzone tra Monte Andrea, ser Cione Baglioni, ser Beroardo, Federigo Gualterotti, Chiaro Davanzati e messer Lambertuccio Frescobaldi
9 — MONTE
Chi si è opposto a Carlo è sempre perito, e cosí avverrá in séguito.
Quale nocchiere vuol essere a porto
con la sua nave, ha tutto suo diporto,
ove giugner disia, d’essere pòrto:
4la stella il guida, eh’è per lei rapporto.
Chi senza essa volea gire è traporto
in prefondo di mar con lo suo porto;
cosí la stella e lo nocchier ci è pórto
8in terra, che ne guidi a buono porto:
quelli è Carlo; chi dett’ha: — Noi comporto, —
prefondo è gito: tal sentenza porto.
11Ed or si fa di tal segnore conto,
che, quanto vuole sia oso e cónto,
ed abbia gente seco sanza conto,
14fará Carlo non vi fia opo sconto;
questo per fermo sia a ciascuno cónto,
che ’l suo labor si ’ntenza, ché ’l ver conto.
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