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La gaia donna, che, del mio paese El maladetto di, che io pensai
Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi

VII

Come dev’essere fatto un sonetto.

Qualunque vuol saper fare un sonetto,
e non fusse di ciò bene avvisato,
s’e’vuol esser di questo ammaestrato,
4apra gli orecchi suoi e lo ’ntelletto.
Aver vuol quattro piè, Tesser diretto
e con dua mute, ed essere ordinato,
ed in parte quattordici appuntato
8e di buona rettorica corretto.
Undici silbe ciascun vuole punto,
e le rime perfette vuole avere,
11e con gentil vocabuli congiunto;
dir bene a la proposta il suo dovere:
e, se chi dice sará d’Amor punto,
14dirá piú efficace il suo parere.

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