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Dalla Stella d’Italia — Bologna, 13 Maggio.
Una Lettera di Mario Rapisardi
Dall’illustre cantore di Lucifero riceviamo la seguente lettera che pubblichiamo senz’altro:
Di villa, 8 maggio 1881.
- Pregiatissimi Signori,
Dalla lettera del signor Carducci, stampata nel n. 4 del Don Chisciotte, si rileva chiaramente che egli mi vuol male per certi versi satirici del Lucifero, che non so con quanto rispetto a sè stesso, ei volle credere allusivi alla sua persona. I suoi giudizj sul conto mio son dunque fatti col fegato e scritti con la bile; e se quelli che trincia con ammirabile sicumèra sui miei poemi possono avere il merito singolare di farmi ridere, quelli che avventa sulla mia condotta, provano, tutt’al più, che i suoi meschini risentimenti lo spingono qualche volta a svillaneggiare chi lo disprezza.
Nell’uno e nell’altro caso, dichiarando che non ho tempo da perdere in simili guerriciole, a me giova ripetere col vecchio Eschilo, che
i vituperi
Di nemici a nemico onta non fanno.
Con perfetta osservanza mi credano
Obbligatissimo
Mario Rapisardi.