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La sposa de Pepp'Antonio La sepportura ggentilissima
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

RICCIOTTO DE LA RITONNA

     Chi? Vvoi? dove? co’ cquella propotenza?
Voi sete er gruggno de spaccià cqui accosto?
Voi cqua, pper dio, nun ce piantate er posto
Manco si1 er Papa ve viè a ddà lliscenza.

     Via sti canestri, alò,2 bbrutta schifenza.
E cc’è ppoco co’ mmé da facce3 er tosto,
Ch’io sò ffigura de maggnatte4 arrosto
E mme te metto all’anima in cusscenza.5

     Si tte scechi de fà n’antra parola,
Lo vedi questo? è bbell’e ppreparato
Pe’ affettatte6 er fiataccio in ne la gola.

     State pe’ ttistimoni tutti quanti
Che sto ladro de razza m’ha inzurtato
E mm’è vvienuto co’ le mano avanti.

1 febbraio 1835

  1. Neppure se.
  2. Allons.
  3. Di farci.
  4. Di mangiarti.
  5. Te lo giuro sulla mia coscienza.
  6. Per affettarti.

Note

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