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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
RIFRESSIONE IMMORALE SUR CULISEO1
St’arcate rotte c’oggi li pittori
Viengheno2 a ddiseggnà cco li pennelli,
Tra ll’arberetti, le crosce, li fiori,
Le farfalle e li canti de l’uscelli,
A ttempo de l’antichi imperatori
Ereno un fiteatro, indove quelli
Curreveno a vvedé li gradiatori
Sfracassasse3 le coste e li scervelli.
Cqua llòro4 se pijjaveno5 piascere
De sentì ll’urli de tanti cristiani
Carpestati e sbramati da le fiere.
Allora tante stragge6 e ttanto lutto,
E adesso tanta pasce!7 Oh avventi8 umani!
Cos’è sto monno!9 Come cammia10 tutto!
4 settembre 1835
- ↑ Riflessioni morali sul Colosseo.
- ↑ Vengono.
- ↑ Fracassarsi.
- ↑ Essi.
- ↑ Si pigliavano.
- ↑ Stragi.
- ↑ Pace.
- ↑ Eventi.
- ↑ Questo mondo.
- ↑ Cambia.
Note
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