< Rime (Andreini)
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Sonetto LXVII
Sonetto LXVI Madrigale XXVI

SONETTO LXVII.


D
Unque trarrà da le pungenti Spine

Un’Alma così bella, e gloriosa
     Il nome? un’Alma in cui spiega pomposa
     Virtù l’alte sue doti, e pellegrine?
Ma da l’incolto, e dal pungente crine
     Trahe de la siepe ancor lieta la rosa
     La sua porpora vaga, ed amorosa,
     E sparge con l’odor grazie divine.

Altera questa trà più vaghi fiori
     L’impero tien, benche l’origin prenda
     Da le spine, onde l’ostro à noi discopre.
Sì tù l’impero hai de’ leggiadri cori,
     Ancor che da le spine in tè discenda
     Il nome, cui silenzio unquà non copre.

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