< Rime (Andreini)
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Sonetto X
Sonetto IX Sonetto XI

SONETTO X.


L
E perle già di rugiadoso humore

Da l’aureo crin scotèa l’Aurora, quando
     Con l’usate sue reti uscì cantando
     Tirsi gentil del caro albergo fuore.
Tese à gli augelli, e (non sò come) Amore
     Prese, che quivi alhor se n’ gìa vagando:
     Stupido, e lieto al suo prigion parlando
     Disse l’accorto, e ’n un saggio Pastore.
Amor le brami esser da me slegato
     Giura di non ferirmi il cor giamai;
     Ed egli, quanto vuoi prometto, e giuro.
Alhor Tirsi lasciollo andar securo.
     Filli dolente, che più speri homai
     S’hà di non saettarlo Amor giurato?

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