< Rime (Andreini)
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Sonetto XC
Sonetto LXXXIX Sonetto XCI

SONETTO XC.


H
Ora che dolce tremolar le frondi

S’odono al mormorar d’aure soàvi
     Tù, che di questo cor porti le chiavi
     Ritorna ingrato, à che da me t’ascondi?
A’ miei ben furo i tuoi desir secondi
     Alhor, che meco sotto un’Elce stavi;
     E le guancie, e la bocca mi lodavi,
     Gli occhi, le mani, i capei crespi, e biondi.

Sol t’era questa fronte specchio, e solo
     Questo seno prigion dolce, e gradita;
     Ed hor crudel fuggi da me lontano.
Deh torna, e tempra il mi’ angoscioso duolo.
     Tu, che sol darmi puoi soccorso, e vita,
     Ch’ogn’altro aiuto è per me tardo, e vano.

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