< Rime (Andreini)
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XXXIV
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SONETTO XXXIIII.
S
E formasser le Stelle humani accenti Dirian, che quanta havean bellezza in loro
Sparsero in questa, ch’io più, ch’altra honoro
Per mostrarsi quà giù, ricche, e possenti.
Ma non ragionan le due Stelle ardenti
Di quel bel volto, e quelle chiome d’oro?
Non dice il riso dal celeste choro
Venni à beàr le pellegrine genti?
Fortunati mortali aprite il seno,
E l’Alma voli entro la nobil luce
De gli occhi, ond’anco esser Fenice io spero.
Di Marfisa l’angelico sereno
Sgombra la mortal nebbia, e qual sentiero
D’alta bellezza al sommo bel conduce.
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