< Rime (Bembo)
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Grave, saggio, cortese, alto signore
Son questi quei begli occhi, in cui mirando Re degli altri, superbo e sacro monte

XXI.

Grave, saggio, cortese, alto signore,
lume di questa nostra oscura etate,

che desti ‘l mondo e ‘l chiami in libertate
da servitute, e nel suo antico onore,4

solo refugio in così lungo errore
de le nove sorelle abandonate,
figliuol di Giove, amico d’onestate,
per cui ‘l ben vive e ‘l mal si strugge e more,8

o Ercole, che travagliando vai
per lo nostro riposo, e ‘n terra fama
e ‘n ciel fra gli altri Dei t’acquisti loco,11

sgombra da te le gravi cure omai
e qua ne ven, ove a diletto e gioco
l’erba, il fiume, gli augei, l’aura ti chiama.14

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